Rinvigorenti Naturali: 8 alimenti che ci rimettono in piedi. Salve a tutti,oggi parliamo di come lo

mercoledì 23 novembre 2016

Vitamina C


Le Virtù e le Scoperte fatte con la VITAMINA C

Già nel XVI secolo era noto che lo scorbuto si preveniva e si curava somministrando estratti di aghi di pino, di verdure o di limone, ma solo nel 1912 Funk ipotizzo la presenza nelle piante verdi di una sostanza idrosolubile ad azione antiscorbutica, nel 1921 tale sostanza fu isolata e denominata vitamina C.

Vitamina C è il termine utilizzato per indicare il sistema redox acido ascorbico acido deiroascobico, un sistema ossidoriduttivo reversibile a forte azione antiossidante.
L'acido ascorbico è la forma enolica del 3-cheto-L-gulofuranolattone.
La vitamina C viene sintetizzata dalle piante e da molti animali (anfibi, rettili, alcuni uccelli e Mammiferi) a partire dal glucosio.
Tra  i Mammiferi solo l'uomo, altri primati e la cavia non sono in grado di sintetizzarla per carenza della L-gulono-g-lattone ossidasi



Assorbimento e trasporto

La vitamina C viene assorbita nella parte prossimale dell'intestino tenue per trasporto facilitato Na+dipendente, l'assorbimento diminuisce nella vecchiaia, nei casi di acloridria e di infezioni intestinali.
Il grado di assorbimento per dosi  dietetiche è elevato 70÷90%, ma declina per dosi superiori ad 1 g; l'aspirina ne inibisce l'assorbimento.
La vitamina C viene trasportata nel plasma dall'albumina sotto forma di acido ascorbico, che entra nelle cellule come acido deidroascorbico (l'insulina favorisce il passaggio e il glucosio lo inibisce).
Una volta entrato l'acido deidroascorbico viene ridotto ad acido ascorbico che si concentra prevalentemente nel citoplasma dove svolge la funzione di antiossidante.


Deposito ed eliminazione

A differenza delle altre vitamine la vitamina C viene accumulata nell'organismo umano soprattutto nel fegato e nelle ghiandole surrenali, ciò spiega perché i sintomi da carenza compaiano solo dopo 4 mesi.
Il pool di vitamina C nell'organismo umano e di circa 1,5÷5 g.
Il catabolismo dell'acido deidroascorbico avviene per idrolisi dell'anello con formazione di acido 2,3-dicheto-L-gulonico, che può essere decarbossilato a CO2 e composti a 5 atomi di carbonio (xilosio, ac. xilonico) o ossidato ad acido ossalico e composti a 4 atomi di carbonio (ac. treonico).
L'acido ascorbico viene eliminato principalmente con le urine; viene riassorbito, in parte, nei tubuli renali per trasporto attivo Na+ dipendente, che insieme all'assorbimento intestinale rappresenta un meccanismo di regolazione omeostatica.

Funzioni della vitamina C nell'organismo

La vitamina C è necessaria per numerosi processi di idrossilazione catalizzati da alcune ossigenasi.
La vitamina C svolge  importanti funzioni quali:

  • la biosintesi del collagene: dove interviene nella conversione della prolina in idrossiprolina e della lisina in idrossilisina ad opera della prolina idrossilasi e della lisina idrossilasi che richiedono Fe++ (la vitamina C mantiene il ferro in forma ridotta);
  • la sintesi della noradrenalina (neurotrasmettitore) a partire dalla dopamina e, con ogni probabilità del triptofano in serotonina;
  • la sintesi della carnitina, essenziale per il trasferimento di acili (acidi grassi) nei mitocondri;
  • Il catabolismo della tirosina ad acidi fumarico e acetacetico attraverso la formazione dell'acido omogentisinico;
  • l'amidazione dell'estremità carbossiterminale di peptidi ormonali quali la vasopressina, l'ossitocina, la colecistochinina, l'ormone adrenocorticotropo (ACTH) e l'ormone rilasciante la tireotropina;
  • la biosintesi degli acidi biliari, infatti nelle cavie sottoposte ad una dieta carente di vitamina la sintesi risulta ridotta; la vitamina C sembra stimolare la reduttasi del citocromo P450, responsabile dell'idrossilazione in posizione 7-a del colesterolo, necessaria per la sintesi dell'acido colico;
  • l'attivazione dell'acido folico   in acido tetraidrofolico (FH4), forma biologicamente attiva;
  • la regolazione dei livelli endogeni di istamina, inibendone  il rilascio e favorendone la degradazione (la vit. C si utilizza a scopo terapeutico per prevenire lo shock anafilattico, la pre-eclampsia e la prematurità nelle complicanze della gravidanza); 
  • la biosintesi degli ormoni steroidei della corteccia surrenale (per idrossilazione); infatti, quando aumenta il bisogno ormonale nella corteccia si verifica una deplezione sia di colesterolo che di vitamina C;
  • l'assorbimento intestinale del ferro (riducendo il Fe ferrico a ferroso e favorendo la formazione di chelati stabili in grado di mantenere il Fe solubile in ambiente alcalino), il suo trasferimento dalla transferrina plasmatica alla fereritina tissutale e l'aumentata disponibilità intracellulare favorendo  il legame ferro-ferritina e aumentando la stabilità del complesso stesso;
  • la riduzione dell'efficienza  dell'assorbimento intestinale del rame, poiché la forma ossidata è più assorbita di quella ridotta (a dosi elevate di vitamina);
  • ridurre la tossicità di alcuni minerali (Ni, Pb, V, Cd, Se), che in forma ridotta vengono assorbiti più difficilmente o escreti più velocemente;
  • favorire l'utilizzazione del selenio a dosi fisiologiche, aumentandone la biodisponibilità di alcune sue forme organiche e inorganiche;
  • un'azione preventiva nella cancerogenesi da nitrosamine, inibendo la loro sintesi, che avviene a livello intestinale, per reazione dei nitriti con i gruppi aminici;
  • la riduzione degli ioni superossidi, dei radicali idrossilici, dell'acido ipocloroso e altri potenti ossidanti, proteggendo la struttura del DNA delle proteine e delle membrane dai danni che tali ossidanti potrebbero provocare;
  • la costituzione, insieme alla vitamina E, di un sistema di protezione contro il danno ossidativo provocato dai radicali liberi: i PUFA sono protetti dai tocoferoli, che in seguito a irradiazione formano radicali fenossilici, i tocotrienossilici, per essere poi rigenerati a spese della vitamina C che forma un radicale ascorbilico;
  • la funzione immunitaria, infatti si è osservato sperimentalmente che la vitamina C è in grado di:
    • stimolare la produzione di interferoni, che proteggono le cellule dagli attacchi virali,
      stimolare la proliferazione dei neutrofili,
    • proteggere le proteine dall'inattivazione da parte dei radicali liberi prodotti durante i processi ossidativi che si verificano nei neutrofili,
    • stimolare la sintesi del fattore timico umorale e degli anticorpi delle classi IgG e IgM.

    Vitamina C, una storia di "fragilità"

    • Aria, luce, temperatura sono in grado di impoverire il prodotto alimentare del suo contenuto in vitamina C;
    • i fagiolini freschi sacrificano 1/3 della loro vitamina C appena dopo il primo giorno;
    • nei piselli il livello di vitamina C diminuisce, a temperatura ambiente, del 10% ogni giorno;
    • negli spinaci freschi, conservati  per 7 giorni, a 4°C, rimane solo il 20% della dote totale in vitamina C;
    • gli spinaci surgelati trattengono l'80% del patrimonio di  vitamina C anche a 3 mesi di conservazione;
    • il lavaggio prolungato di verdure e ortaggi, la cottura, un successivo riscaldamento riducono drasticamente la presenza della vitamina C;

     

    Carenza di vitamina C

    La carenza di vitamina C, nell'adulto, compare dopo 45÷80 giorni, in considerazione dei depositi relativamente consistenti e determina lo scorbuto.
    La sintomatologia iniziale è aspecifica, compaiano infatti stanchezza, affaticamento, inappetenza, dolori muscolari e aumentata sensibilità alle infezioni.
    A cui segue una sintomatologia specifica a carico dei tessuti di sostegno (ossa, cartilagine, tessuto connettivo) e delle gengive.
    Si manifestano emorragie petecchiali a livello cutaneo, specialmente degli arti, contemporaneamente le gengive si tumefanno, diventano dolenti e spugnose, con comparsa di tipiche emorragie, che possono sfociare in fenomeni ulcerativi e necrotici, con espulsione dei denti.
    Si riscontrano inoltre epistassi, ematuria, emorragie muscolari e sottopriostee.
    Si tratta di emorragie multiple a vaso integro, si verifica quindi fuoriuscita di sangue dai vasi per diapedesi.
    Lo scorbuto è caratterizzato da un difetto di formazione del collagene con conseguente indebolimento delle strutture collageniche nelle ossa, cartilagini, denti e tessuti connettivi, con emorragie sottoperiostee; questi fenomeni a lungo andare possono provocare anche degenerazione del tessuto osseo.
    Nei bambini, di età compresa tra i 6 e i 18 mesi, in genere, alimentati artificialmente si può verificare una  carenza di vitamina C denominata  scorbuto infantile o morbo di Moeller-Barlow. Tale sindrome, in fase iniziale, è caratterizzata da irritabilità, inappetenza, emorragie gengivali, cutanee e subperiostee delle ossa lunghe.
    In una fase successiva compaiano alterazioni del tessuto cartilagineo, specialmente a livello delle giunture condro-costali (rosario scorbutico o pseudo rachitico), ematomi sottoperiostei  più evidenti, soprattutto in corrispondenza delle epifisi femorali e tibiali, più raramente omerali, con forti dolori e, non raramente, con anemia e febbre.
    L'esame radiologico rivela arresto della osteogenesi delle ossa lunghe, reperto che facilita la diagnosi.

    Eccesso di vitamina C

    L'apporto do vitamina C a dosi elevate (fino a 10 g/die) sembra sufficientemente sicuro, anche se a dosi superiori, non mancano effetti indesiderati, riportati in letteratura, quali:

    Alimenti apportatori di vitamina C e fabbisogno quotidano( premessa possibilmente Biologici o a coltivazione in bio-dinamica)

    La vitamina C è ampiamente distribuita in natura, tuttavia può variare in funzione della specie, del grado di maturazione e delle condizioni di conservazione e trattamento prima del consumo.
    Gli alimenti più ricchi di vitamina C sono: alcuni frutti freschi (quelli aciduli, agrumi, ananas, kiwi, fragole, ciliegie ecc.), alcune verdure fresche (lattuga, radicchi, spinaci, broccoletti ecc.), alcuni ortaggi freschi (broccoli, cavoli, cavolfiiori, pomodori, peperoni), tuberi (patate soprattutto se novelle).


     

    Alimento

    Vitamina C [mg/100g]

    Uva, succo 340
    Peperoncini, piccanti 229
    Ribes 200
    Peperoni, rossi e gialli 166
    Prezzemolo 162
    Peperoni, crudi 151
    Peperoni, verdi 127




    Broccoletti di rapa, crudi 110
    Rughetta o rucola 110
    Broccoletti di rapa, bolliti 86
    Kiwi 85
    Cavoli di Bruxelles, crudi 81
    Foglie di rapa 81
    Cavolo broccolo verde ramoso, crudo 77
    Cavolfiore, crudo 59
    Lattuga da taglio 59
    Broccolo a testa, crudo 54
    Spinaci, crudi 54
    Clementine 54
    Fragole 54
    Broccolo a testa, bollito 53
    Cavoli di Bruxelles, bolliti 52
    Cavolo cappuccio rosso 52
    Tarassaco o dente di leone 52
    Arance 50
    Limoni 50
    Cavolo cappuccio verde, crudo 47
    Radicchio verde 46


    Arance, succo 44
    Pomodori, conserva 43
    Anona 43
    Limoni, succo 43                  

    Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/vitamina-c2.html


    Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/vitamina-c2.html

    Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/vitamina-c1.html

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/vitamina-c.html


Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/vitamina-c.html


Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/vitamina-c.html

La Prevenzione è...

In Madagascar droni per prevenire i disastri ambientali

Un progetto con il contributo di Unicef




Roma, (askanews) - Droni per monitorare disastri naturali. L'Unicef ne ha donati tre al Madagascar, con l'obiettivo di fargli sorvolare molte aeree del paese, quelle più a rischio idrogeologico, dove sono possibili frane e alluvioni, per poter intervenire prima che si verifichino catastrofi che potrebbero causare la morte di molte persone.
Un controllo aereo che diventa sempre più fondamentale in tempi in cui i cambiamenti climatici contribuiscono a generare fenomeni sempre più intensi e devastanti, ma che, se fatto con un elicottero, costerebbe oltre mille euro l'ora.


Tecnologia quindi per prevenire, grazie anche al supporto di Unicef. Thierry Venty, segretario esecutivo dell'Ufficio nazionale per la gestione dei rischi e dei disastri (Bngrc):
"Può essere utile per monitorare cicloni, inondazioni, rotture di dighe o crolli di strade, attacchi di locuste, può servire a dirci prima come interventire, se dobbiamo mandare degli uomini nella zona a rischio prima che accada qualcosa".
"Il vantaggio è che sono rapidi, costano poco e restituiscono ottime immagini. Abbiamo delle attrezzature semplici che ci danno risposte rapide e efficaci".


Un progetto partito da poco ma che si sta rivelando importante.
"Durante un volo su Madjunga qualche mese fa abbiamo fatto della foto in 2D, ma potremmo sfruttare il 3D - dice Lucien, pilota di droni - con il 3D sarà ancora meglio. Fare una foto in 3D a una casa in un'area allagata, permette di avere delle immagini ad altissima precisione".

Selfie

Selfiamooooo?
«Morire per un selfie», lo studio dei Paesi con più incidenti: l’India in testa
Uno studio della Carnegie Mellon University degli Stati Uniti e dell’Indraprastha Institute of Information Technology di New Delhi classifica per la prima volta tutti gli scatti estremi che hanno causato la morte dell’autore. L’India detiene il record di decessi: 76 in due anni


  

Xenia Ignatyeva, russa, è morta cadendo da un ponte ferroviario dopo un volo di trenta metri. Aveva 17 anni. Una giovane coppia di polacchi è morta in Portogallo precipitando da una scogliera nell’Oceano. Con loro c’erano i figli, adesso orfani. Oscar Otero, messicano di 21 anni, è morto con un colpo di pistola secco alla tempia. E ancora: un ragazzo di 21 anni, in Spagna, è morto folgorato dopo essere salito su un treno in movimento. Mentre la 32enne Courtney Sanford, in Carolina del Nord, è morta schiantandosi contro un camion mentre era alla guida della sua auto, che poi ha preso fuoco. Qual è il filo conduttore che lega queste storie? La causa della morte: un selfie.



Una distrazione fatale mentre cercavano di farsi l’autoscatto più pazzo, più memorabile, più cool, da postare poi sul proprio profilo Facebook e fare il boom di like. C’è chi si scatta la foto alla guida di un auto, chi sull’orlo di un precipizio, chi sui binari aspettando l’ultimo secondo per scansarsi dal treno. Una forma di egotismo (se così si può definire) sempre più virale e sempre più pericolosa che ha portato le scienze sociali ad aprire un nuovo caso di studio della psicologia umana “2.0”: chi muore “di selfie”? Chi mette a repentaglio la propria vita per un pugno di like?
Sono le domande a cui prova a dare una risposta la rivista statunitense Psychology Today, che fa notare come i morti “per selfie” siano tanti e in aumento.“Le persone stanno letteralmente morendo per scattarsi foto”), scrive la rivista dando il la a un filone di studi destinato nei prossimi decenni ad affiancare i grandi interrogativi delle scienze sociali: qual è il profilo di un suicida, di un tossicodipendente, di un alcolista, di un giocatore d’azzardo? E allora qual è il profilo di un “selficida” (selficide è il termine che si legge nell’articolo e che non ha traduzione in italiano). “Da quando il sociologo Emile Durkheim scrisse il suo classico studio sul suicidio, nel 1897 – scrive la rivista di psicologia – abbiamo scoperto che gli uomini sono più propensi a uccidere se stessi rispetto alle donne. Come il sucidio, la morte per selfie non è distribuita in modo casuale fra la popolazione”. Secondo Laurie Essig, professoressa di sociologia e studi di genere al Middlebury College e autrice dell’articolo, la morte per selfie è “prevedibile e schematica”. Si verifica infatti tra coloro per i quali i social media sono “un fattore importante per il proprio sé”. Per questo i più a rischio, secondo la sociologa, sono i giovani i quali sono anche quelli più fantasiosi e propensi a pose strambe e pericolose.
Per capire il rischio che alcune persone sono disposte a correre per un selfie è importante, scrive la Essig, “rivolgersi al sociologo Erving Goffman”. In La vita quotidiana come rappresentazione, Goffman, scrive infatti che “diventiamo noi stessi eseguendo noi stessi. 

Cinquant’anni prima della generazione selfie – scrive la sociologa – aveva capito che non c’è un sé nucleo, ma solo un sé in relazione agli altri e che, per essere noi stessi siamo costantemente chiamati a far intervenire noi stessi. Il problema – continua – è che potremmo cominciare a credere che le nostre performance teatrali siano reali o, peggio ancora, diventare alienati e cinici nei confronti del nostro reale agire”. Nei social media, secondo la sociologa, succedono entrambe le cose: mettiamo in scena noi stessi e allo stesso tempo riconosciamo questa messa in scena. Il selfie è oggi, secondo la Essig, lo strumento per eccellenza per dare una rappresentazione di noi stessi agli altri e cercare di ottenere che gli altri ci credano. Un modo di dire: guarda, io ho una vita migliore della tua perché sono su questo ponte in bilico o perché ho una pistola puntata alla tempia. E sono soprattutto i giovani a essere famelici di maschere da indossare nel teatrino della vita, ancora meglio se virtuale. “E così un nuovo tipo di selfie è nato: – scrive la sociologa – il selficide”. Cosa che, se fosse una rappresentazione teatrale, per rimanere in campo goffmaniano, sarebbe a tutti gli effetti una tragedia

  oppure si può anche non essere                                      in pericolo per un Selfie

In Texas arriva la statua dedicata ai selfie

 

Se è vero che l'arte in generale e la scultura in particolare trasforma in monumento eterno la contemporaneità cogliendo simboli e oggetti del presente per donarli alla storia un giorno i discendenti dei discendenti passeggiando per Sugar Land, in Texas, trovranno una statua che più d'altre racconta il nostro tempo.

Si tratta della raffigurazione a grandezza naturale di due giovani ragazze che si scattano un selfie davanti al municipio.
Una scultura in bronzo di certo bizzarra, ma di sicuro contemporanea al nostro tempo e che fa parte di una collezione di dieci pezzi donata da un cittadino alla Sugar Land Legacy Foundation. La scultura verrà affiancata a una seconda opera che ritrae un musicista seduto su una fontana.
Il valore stimato delle due installazioni è di 32.500 dollari.