Rinvigorenti Naturali: 8 alimenti che ci rimettono in piedi. Salve a tutti,oggi parliamo di come lo

lunedì 7 novembre 2016

Chi l'Avrebbe mai detto, Modello a 80 anni...Wang Deshun




Chi l’ha detto che la moda sia sinonimo di giovinezza? In Estremo Oriente il modello del momento si chiama Wang Deshun ed è un uomo che ha appena festeggiato gli 80 anni. Nonostante l’età Wang ha un fisico tonico e muscoloso e ha cominciato a sfilare in passerella solo l'anno scorso. La sua fama ha presto valicato i confini cinesi ed è stato celebrato con un ampio reportage dal «New York Times». Nato nel 1936 nella città nord-orientale di Shenyang, ha raccontato di aver iniziato ad andare in palestra a 50 anni e di amare la sua nuova vita da modello:

 «Un modo per capire se sei vecchio o no, è chiedere a te stesso se hai il coraggio di fare qualcosa che prima non hai mai fatto — ha spiegato Wang al quotidiano della Grande Mela —. La natura determina la tua età, ma sei tu a determinare lo stato della tua mente»

 




I danni genetici del fumo in cifre

In media si genera una mutazione del DNA di una cellula polmonare ogni 50 sigarette fumate. Ma gli effetti potenzialmente cancerogeni si estendono anche ad altri organi, come fegato e vescica.

 
Che il fumo fosse collegato all'insorgenza di diversi tipi di tumore - 17, per la precisione - era noto da tempo, ma l'entità dei danni molecolari inflitti dalle sigarette al DNA umano non era mai stata quantificata con precisione.



Fino ad oggi: confrontando il DNA dei tumori di 2500 fumatori e 1000 non fumatori, i ricercatori del Los Alamos National Laboratory (New Mexico, Usa) sono riusciti a contare quante mutazioni genetiche causate da questa abitudine si accumulano, nei fumatori, nel corso della vita.



La conta dei danni. Le cifre pubblicate su Science fanno spavento: si parla di una media di una mutazione genetica a cellula polmonare ogni 50 sigarette fumate; e chi fuma un pacchetto da 20 per un anno, accumula 150 mutazioni a cellula polmonare, 97 per ogni cellula della laringe, 39 per quelle della faringe, 18 per ogni cellula della vescica e 6 per quelle del fegato (sì, i danni sono estesi anche ben oltre le vie respiratorie). 

Roulette russa. In via teorica, ogni mutazione del DNA può potenzialmente innescare mutazioni a cascata che possono portare alla formazione di cellule cancerogene, ma non è detto che questo avvenga. La probabilità che ogni mutazione legata al fumo ha di causare tumori non è nota, così come non si sa quali siano le alterazioni più pericolose e maligne.



Ci sono infatti fumatori che non sviluppano il cancro, nonostante le migliaia di modificazioni genetiche accumulate, ma col tempo le probabilità di essere colpiti da un tumore aumentano.

 
Non è troppo tardi. Gli autori dello studio sperano che il loro lavoro getti nuova luce sui danni del fumo passivo o di terza mano, così come sulla necessità di smettere a prescindere dall'età: cessando di fumare le alterazioni non scompaiono, ma neppure se ne accumulano di nuove. Studi scientifici dimostrano che smettendo entro la mezza età, si possono evitare tutti i rischi "extra" di morti correlate al fumo che si avrebbero continuando.




Dieci sostanze "killer" presenti nelle sigarette



 







INFORMAZIONI PER SENSIBILIZZARE
 
Rinoceronti, traffico mortale


In Sudafrica vive quasi il 70 per cento degli ultimi 29.500 rinoceronti rimasti sul pianeta, un numero esiguo rispetto alle centinaia di migliaia che si trovavano in Africa prima dell’Ottocento. Attualmente sono diffusi in due continenti in cinque specie: 20.400 rinoceronti bianchi, 5.250 neri e ancora rinoceronti indiani, rinoceronti di Sumatra e rinoceronti di Giava.
 

Secondo la Private Rhino Owners Association del Sudafrica 6.200 rinoceronti del paese sono in mani private e vengono sfruttati a fini commerciali per safari fotografici, battute di caccia legali, produzione di corni e allevamento. I corni di rinoceronte sono i pezzi più pregiati dello strano mercato incentrato sulle curiosità della natura come le zanne d’elefante, il pene di tigre e la coda di giraffa. A differenza delle corna di molte specie, inclusi i bovini, l’appendice del rinoceronte non è fatta di osso ma di cheratina, una proteina che si trova anche nelle unghie e nei capelli. Se tagliato adeguatamente, quindi, il corno ricresce.
 
Benché la vendita sia illegale, in Sudafrica si può ottenere una licenza per esercitare questa pratica. Ogni anno o due gli allevatori sudafricani sedano i loro animali, tagliano al massimo un paio di chili di corni da ogni rinoceronte per poi custodirli nei caveau delle banche o in altri luoghi sicuri nella speranza che un giorno sia loro concesso di venderli legalmente. Nel frattempo il commercio illegale in forte espansione rifornisce soprattutto il Vietnam e la Cina, paesi in cui i corni vengono spesso ridotti in polvere da ingerire come rimedio per problemi di ogni tipo, dal cancro ai morsi di serpente di mare o al dopo sbornia.
 
A detta di Groenewald, nel mercato nero sudafricano il corno di rinoceronte bianco può valere fino a 6.500 dollari al chilo, ma in quelli asiatici la cifra della vendita all’ingrosso è da cinque a 10 volte più alta e di conseguenza i prezzi al dettaglio sono astronomici. Un singolo rinoceronte maschio con i suoi 10 chili di corni può cambiare per sempre la vita di un bracconiere mozambicano che riesca a varcare il confine per introdursi nel Parco nazionale Kruger con un kalashnikov. Oltre a essere a sua volta sfruttato dagli uomini che gli hanno fornito l’arma, quello stesso cacciatore corre il rischio di essere ucciso dai guardaparco, come è accaduto ai 500 bracconieri mozambicani sorpresi dal 2010 al 2015 all’interno del Kruger

Nell’ultimo decennio la caccia di frodo ai rinoceronti ha raggiunto livelli allarmanti. Nel 2007 il Sudafrica dichiarava la perdita di appena 13 rinoceronti. Nel 2008 erano 83; l’anno scorso sono stati 1.175. Nel parco Kruger, dove vivono circa 9.000 rinoceronti, i bracconieri ne uccidono in media due o tre al giorno. Ma la carneficina non è limitata all’Africa. Nell’aprile scorso cacciatori armati di kalashnikov hanno ucciso un rinoceronte indiano all’interno del Parco nazionale di Kaziranga, in India, qualche ora dopo che il duca e la duchessa di Cambridge avevano visitato la riserva per promuovere le politiche di conservazione ambientale.
I rinoceronti non emettono un verso potente quando sono feriti; gemono. Una madre colpita da uno sparo comincerà a lamentarsi per il dolore, inducendo talvolta il suo cucciolo spaventato a tornare da lei. I bracconieri uccideranno il piccolo con un machete per risparmiare proiettili, poi si impadroniranno anche del suo corno.

 
Per chi lavora in prima linea, la protezione dei rinoceronti non è più una questione soltanto ecologica. «È una guerra», dice Xolani Nicholus Funda, capo dei guardaparco del Kruger, principale teatro del mondo in quanto a bracconaggio di rinoceronti. «La situazione è molto frustrante per noi. È come con la droga, la guerra per i rinoceronti è alimentata da contanti e corruzione. Il sistema giudiziario nel suo complesso non ci aiuta. Perdiamo le cause in tribunale e siamo circondati da stazioni di polizia che non riconosciamo come tali perché lavorano con i bracconieri»

PASSIAMO PAROLA PER SENSIBILIZZARE…